Il nostro Universo vira in condizioni preoccupanti lo sappiamo tutti ormai. I ghiacci si sciolgono le foreste si dimezzano a una velocità impressionante, utilizziamo pestricidi senza freni coltiviamo intensivamente renendo aridi i terreni in maniera preoccupante, facciamo si che molte specie animali si estinguano e molte altre ne siano prossime… soffiamo un surriscaldamento globale ormai evidente.
Già in passato, Plinio il Vecchio, autore di quello sterminato “inventario del mondo” che è la Naturalis historia, sviluppò il tema – già lucreziano – della natura alienata dalle necessità dell’ uomo che diventa così devastatore del mondo che lo circonda.
Gli scienziati rispetto al passato ,cercano maggiormente di allertarci e informarci ,come ha fatto l’astrofisico canadese Hubert Reeves, lui che per mestiere sogna e studia le stelle, ha pensato bene di tornare con i piedi su terra ed ha suonato il campanello d’allarme riportando l’attenzione dei media sui vermi di terra e sulla realtà delle cifre che, di per se stesse, sono abbastanza eloquenti: negli anni ’50/60 si contavano oltre 2000 kg (2 milioni di esserini striscianti) di lombrichi per ogni ettaro di territorio. Oggi sembra incredibile ma si parla di 200 kg (200000 lombrichi). Abbiamo perso il 90% dei nostro aratri naturali , anellidi in grado di fornire alle nostre terre, le sostanze necessarie a renderle fertili e che permettono di trattenere l’acqua nel suolo.
Il lombrico, o il più popolare verme di terra, e’preziosissimo per tutto il nostro eco-sistema. I i suoi rifiuti contengono 5/6 volte più d’azoto, 11 volte più di potassio e 7 volte più di fosforo ,della porzione di terra che li circonda. Sono vere e propri produttori di additivi naturali, arrivando a generare, da 40 a 100 tonnellate di fertilizzante assolutamente naturale per anno e per ettaro, il tutto praticamente a costo zero e silenziosamente.
I vermi di terra, oltre a distruggere una quantità di microscopici organismi che danneggiano le nostre colture, scavano delle gallerie che ventilano il suolo e favoriscono lo sviluppo delle radici delle piante. Il lombrico è quindi un formidabile agente ausiliare delle colture, allo stesso tempo concime, pesticida e giardiniere naturale.
Nel mondo esistono ben 6000 specie di vermi di terra, che costituiscono la più importante biomassa animale del pianeta e rappresentano più di 5 volte il peso di tutta l’umanità.
Hubert suona l’allarme: il verme di terra è in via di estinzione, e ciò non è dovuto al surriscaldamento climatico, ma solo e soltanto ai comportamenti dissennati dell’ uomo che riversa tonnellate di sostanze chimiche nella terra, che crede di essere “Bio” diserbando con l’acqua calda, cosa che ha l’effetto di annientare i lombrichi in maniera brutale. L’utilizzo intensivo che si fa in agricoltura dei pesticidi e la betonizzazione del suolo sono i principali responsabili della strage dei nostri amici anellidi.
Ormai a tutti è nota l’importanza delle Api, ma ancora a pochi interessa il tema dei Lombrichi. Per fortuna, l’argomento inizia a far rumore, ma dobbiamo essere consapevoli, che possiamo e dobbiamo far qualcosa per accrescerne nuovamente la concentrazione. Cittadini e comuni possono fare tanto!
A questo punto sarebbe più opportuno organizzare una grande marcia internazionale per il salvataggio del lombrico, un impegno ecologico oltremodo serio e certamente molto più utile che mobilitarsi in coda, davanti all’ennesimo centro commerciale, prima dell’uscita del nuovissimo Iphone.